I primi ricordi di un cantiere edile per Marcello Botta datano la
metà degli anni trenta.
Aveva cinque anni e il padre Piero
stava costruendo alcuni edifici dalle parti di San Cristoforo.
Originario di Binago nel Comasco, si era trasferito a Milano per
frequentare la scuola di arte muraria di via Canonica. Diventato
capomastro aveva prima lavorato in un’impresa e poi, nel primo
dopoguerra, si era associato con il geometra Luigi Battaglia dando
così vita alla Botta & Battaglia. Nel novembre del 1933, finalmente, si
era messo in proprio dando vita alla ditta individuale Impresa di
costruzioni Piero Botta. Le prime committenze erano arrivate dal comune
di Voghera, per il quale tra il 1934-35 vennero edificati l'istituto
tecnico commerciale, l'impianto di macellazione e un tronco di
fognatura. Negli anni seguenti, a Milano, fu la volta di circa 2.000
locali di edilizia popolare su commessa dell'Istituto autonomo. Il
rapporto con lo Iacp proseguì anche nel dopoguerra. Soltanto tra il 1947
e il 1950, ad esempio, l'impresa Botta edificò altri 1.200 locali. Con
gli anni cinquanta e i primi accenni di miracolo economico, le occasioni
di lavoro per l'azienda si moltiplicarono. Intanto, Marcello Botta aveva
continuato a collaborare con il padre, ma soltanto dopo la laurea in
ingegneria civile (sezione idraulica) sarebbe entrato ufficialmente
nell'impresa di famiglia, consentendole così di trasformarsi da
un'azienda semplice e monofunzionale in una struttura più complessa al
cui interno erano presenti le funzioni di un “general contractor”
(progettuali, tecniche, amministrative e commerciali). Così nell'autunno
del 1957 nasceva la società di fatto Impresa di costruzioni edili
Piero Botta
& figlio ing. Marcello.
Core
business aziendale, ancora negli anni seguenti, rimasero gli interventi
di edificazione di case popolari. Forze Armate, Forlanini, Quarto
Oggiaro, Barona alcuni dei quartieri realizzati. Accanto a questi,
tuttavia, alcune importanti realizzazioni di opere pubbliche – ad
esempio l'ospedale di Sesto San Giovanni e un ponte sul Ticino – di
abitazioni civili conto proprio e di terzi a Milano e nell'hinterland e,
infine, edifici industriali come quello di Cairo Montenotte di proprietà
della Montecatini.
Ancora negli anni settanta, la maggioranza delle
commesse arrivava dal settore pubblico. Tra le maggiori realizzazioni
del periodo, due complessi residenziali nell'ambito dei programmi di
edilizia ex legge 167, il complesso scolastico di via Oglio a Milano e
il palazzo comunale di Novate Milanese. Parallelamente l'impresa
acquistava una partecipazione nella brasiliana Edibras, con sede a San
Paolo, impegnata nella realizzazione di alcuni edifici scolastici in
opere di tipo industriale per conto terzi. E ancora nel 1975 la
costituzione, insieme alle maggiori imprese del settore, del Consorzio
lombardo costruttori.
Con gli anni
ottanta, l'attività dell'azienda guidata adesso da
Marcello Botta
– a cui si aggiungerà il figlio Luca (1982) – si allargava al mercato
delle opere in conto proprio e su committenza privata, senza per questo
modificare l'assetto dell'impresa che rimaneva ancorato al modello del
“general contractor”. Venivano realizzati i primi parcheggi interrati e
multipiano come quelli dell'aeroporto di Linate e più recentemente
quelli di via Mascagni, palazzi e uffici (la sede dell'Ucimu di
Cinesello Balsamo e quella della Bulloneria
Fontana spa
di Veduggio con Colzano) e stazioni della metropolitana milanese
(Sondrio sulla linea 3).
Accanto a queste realizzazioni, iniziavano i
primi interventi di ristrutturazione e risanamento del patrimonio
immobiliare esistente come ad esempio la sede di Assolombarda e la storica Cassina dè Pomm. La crisi degli anni
novanta portava all'abbandono della committenza pubblica e al definitivo
passaggio ai lavori per conto proprio o di terzi. Negli ultimi anni,
l'ormai Botta spa ha via via acquisito
esperienza nel settore del project financing e nello sviluppo di aree
immobiliari.
La lunga
carriera imprenditoriale di Marcello Botta si è anche
riflessa in un crescente impegno sia nella vita associativa di categoria
e territoriale e sia nel mondo economico e culturale milanese e non.
Presidente di Assimpredil dal 1996 al 2000, componente del comitato di
presidenza di Ance, membro del consiglio della Camera di commercio di
Milano e nel consiglio direttivo di Assolombarda per il periodo
1997-2001. Professore a contratto al Politecnico di Milano, componente
del consiglio direttivo dell'Associazione impresa (sempre del
Politecnico) e membro del comitato esecutivo e del consiglio
d'amministrazione della Fondazione Fiera Milano e, infine, consigliere
nella Società Sviluppo Sistema Fiera.
Nota bibliografica
P. STEFANATO, Botta, costruttore anche di domenica,
in «Dedalo», n. 5, 1999.
Riferimenti archivistici
Archivio storico Assimpredil.
Archivio storico della Camera di commercio di
Milano, Registro ditte, nn. 510.076, 570.842.